Questa Fulvia, della quale siamo orgogliosi, è tornata ad essere mia e dei miei fratelli Alberto e Peppino: venne acquistata dal nostro papà medico condotto a San Gregorio di Veronella (VR) il 20 maggio 1972 (per sostituire una 2C grigio Tor di Valle, poi ceduta a uno zio, che alla fine della sua vita aveva percorso ben 450.000 km!!).
Papà vendette questa berlina 1.3 2^ serie dopo venti anni, nel 1992, per sostituirla con un’utilitaria, più semplice e maneggevole per una persona anziana.
Poi, nell’aprile 2005, papà ci ha lasciati. Sempre più forte è rimasto il Suo ricordo, ma anche quello della Fulvia 5 marce, grigio escoli metallizzato, che aveva percorso 265.000 km, talvolta usata anche da me e dai miei fratelli.
Tempo fa ci siamo interessati presso la concessionaria dove papà cedette la Fulvia, per sapere se era possibile riacquistarla. La risposta del Concessionario è stata: no, è stata demolita. Pazienza.
La nostalgia comunque è prevalsa e così ai primi di ottobre 2006 ho fatto una ricerca in internet per sapere se la targa esisteva ancora, riscontrando una risposta positiva: l’auto c’era ancora, con la sua targa originale. Si trovava ad Angri, in provincia di Salerno, posseduta da un anziano e gentilissimo Signore appassionato di auto d’epoca, ex operaio alla Lancia di Torino, nella catena di montaggio della Flavia.
Ho contattato questo Signore, chiedendogli se era disponibile a cedermi la Fulvia perchè sapevo avere la targa originale. La Sua risposta è stata: “In realtà ho due Fulvia, una bianca che apparteneva a mio padre (disse lui) e perciò non la venderò mai. L’altra, che ho dal 2004, è targata VR e potrei venderla, visto che ho acquistato una Jaguar e lo spazio è limitato”.
Mi disse il numero di targa, con ciò confermandomi che “l’altra era quella del mio papà”! (ma al momento non gli rivelai tale circostanza). Mi confidò di non capire perchè una persona del nord Italia voleva a tutti i costi attraversare il nostro bel paese per una macchina vecchia. (ma più tardi l’avrebbe saputo).
Detto e fatto! Con un carrello e due giorni di trasferta io, mio fratello Peppino e suo cognato, altro patito collezionista, ci siamo trasferiti ad Angri (SA) per riportare a casa la cara Fulvia, che ci attendeva all’uscita del casello dell’autostrada!
Rivederla dopo 15 anni, guidarla, risentire la “voce” del suo motore ancora brillante, è stato veramente emozionante!
Anche il Signore di Angri, sapendo solo in quel momento che si trattava dell’auto di nostro padre, si era visibilmente emozionato e ce l’ha ceduta volentieri.
Viste le condizioni, un po’ trascurate, abbiamo provveduto all’immediato restauro, prevalentemente di carrozzeria, smontando e ricondizionando la meccanica, prima di riportarla realmente a casa, dalla mamma, il 1° settembre 2007.
Il motore, che nonostante i quindici anni trascorsi aveva percorso solo 10.000 km (adesso ne ha 278.000) è ancora perfetto, compresso, brillante. La tappezzeria dei sedili, rifatta dal Signore di Angri in similpelle blu è l’unica nota stonata, ma quanto prima rifaremo i sedili con il classico “panno Lancia” blu, dotazione d’origine.
La Fulvia, dal 1992 al 2004 è stata prevalentemente in autosaloni, miracolosamente graziata dall’annunciata demolizione ed è iscritta ASI nelle condizioni delle foto: non Vi sembra nuova?
Ecco la storia della nostra Fulvia: ogni volta che la guido mi sembra di avere al mio fianco il caro papà! Mio fratello Peppino, medico che lo ha sostituito nella professione, un paio di volte è andato a fare le visite domiciliari con la Fulvia, riscuotendo la curiosità e l’interesse dei pazienti che un tempo erano di papà e che quando la vedono passare si girano compiaciuti. [Piero Calzavara – VR]